I potentini dovranno cambiare abitudini sul fronte dei rifiuti, imparando a dividere gli scarti, tra umido, vetro, carta e quant’altro. Un impegno. Un obbligo che consentirà di incidere in maniera determinante sull’intero processo di smaltimento dell’immondizia, oggi assolutamente inadeguato rispetto agli standard di qualità richiesti dall’Europa. Ieri mattina l’atto burocratico più importante che porterà all’attivazione della raccolta differenziata nel capoluogo lucano, progetto finanziato dalla Regione per 4 milioni di euro: il sindaco di Potenza, Dario De Luca, e il presidente del Conai, Roberto De Santis, hanno firmato il protocollo d’intesa per l’avvio del nuovo sistema con l’obiettivo di raggiungere il 65 per cento di «differenziata» entro la fine dell’anno.
Durante l’incontro – a cui sono intervenuti l’assessore regionale Aldo Berlinguer, l’assessore comunale Rocco Coviello e il direttore dell’Acta, Silvio Ascoli – è stato spiegato che si procederà per «step». Il primo consiste nella formazione di 40 persone, pescate tra le associazioni ambientaliste, che contatteranno ogni utente – a cominciare dai 15 mila che vivono nella zona nord della città (Poggio tre Galli, via Sabbioneta, Gallitello, rione Cucuzzo e Malvaccaro) – per consegnare contenitori e materiale informativo. Sono i cosiddetti «facilitatori». È una fase che durerà un mese in ogni quartiere e sarà completata in quattro tempi, ciascuno di durata trimestrale. I cassonetti sono destinati a scomparire dalle strade, ad eccezione delle aree rurali dove saranno sistemati bidoni speciali: i cittadini, a tal proposito, riceveranno una tessera magnetica che servirà a depositare i rifiuti in questi nuovi tipi di contenitori.
I potentini, dicevamo, sono chiamati a modificare il proprio approccio con il sacchetto di rifiuti, in cui oggi ci si butta di tutto. Quando andrà a regime il nuovo sistema, ogni mattina passerà un addetto dell’Acta a ritirare l’immondizia sistemata in contenitori di colore diverso, a seconda della tipologia di rifiuto. Non si ritirerà qualunque cosa: ci saranno dei giorni prestabiliti per l’umido, per la carta o per il vetro. Informazioni che saranno contenute in un’apposita ordinanza del sindaco e preventivamente divulgate ai cittadini. Si tratta di un procedimento che, oltre a migliorare la performance di raccolta differenziata (a Potenza oggi è sotto il 20 per cento), abbatterà anche la quota del 15 per cento dei rifiuti che gli abitanti di comuni limitrofi al capoluogo portano in città dalla loro casa.
Evidentemente perché vogliono evitare di fare la differenziata. Pigri e incivili. L’Acta, l’azienda comunale per la tutela dell’ambiente, attiverà un numero verde a cui chiunque potrà rivolgersi per avere chiarimenti di quella che a giusta ragione viene definita una «rivoluzione»: «È un momento storico per la città e per l’intera Basilicata – ha detto il sindaco De Luca -. L’attivazione del sistema comporterà un efficientamento della spesa e un contestuale miglioramento complessivo dell’ambiente. L’obiettivo è quello di raggiungere il 65 per cento di raccolta differenziata, così come previsto dalla legge. Un obiettivo ambizioso ma alla nostra portata, soprattutto se ci sarà la disponibilità di tutti i cittadini a collaborate. Disponibilità che, del resto, abbiamo già avuto modo di cogliere grazie alla sperimentazione avviata in questi mesi con Legambiente.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno