Si parte a dicembre dalle periferie per raggiungere il centro città in 24 mesi. A Bari arriva la raccolta differenziata spinta per conquistare il traguardo del 65%. Via i cassonetti dalle strade, i rifiuti andranno conferiti secondo un preciso calendario, in bidoncini e pattumelle con etichette elettroniche intelligenti, per stabilire premialità e penalità destinate a nuclei familiari e attività commerciali. Il piano per il porta a porta è stato studiato dal Conai, il consorzio nazionale che riunisce le imprese di imballaggi, per conto del Comune: a metterlo in pratica sarà l’Amiu, che dovrà riorganizzare servizio e personale. Si parte prima di fine anno dalle 50mila utenze dei quartieri a nord di Bari ( Palese, Santo Spirito, San Girolamo, Fesca e San Cataldo ).
Entro due anni, l’intera città ( divisa in otto zone) sarà raggiunta dal porta a porta, dalle periferie al centro. «Partiamo dai quartieri a confine con gli altri paesi – spiega l’assessore all’ambiente Pietro Petruzzelli – per limitare il fenomeno della migrazione dei rifiuti, che ci costringe a raccogliere quasi 50mila tonnellate in più, rispetto a quelle prodotte dai baresi». Subito al via la campagna di sensibilizzazione, con il coinvolgimento degli studenti universitari di scienze della comunicazione e scienze ambientali ( i nuovi ‘facilitatori’ ), che riceveranno in cambio crediti formativi, grazie a un protocollo con l’ateneo barese. Diversa la frequenza di raccolta, tra privati e utenze commerA fine anno al via nei quartieri a nord.
Decaro “Grazie ai risparmi niente aumenti della Tari” ciali. Per le abitazioni, una volta a settimana per carta e multimateriali, una ogni due settimane per il vetro. Tre giorni su sette per organico, due per l’indifferenziato. Il Comune acquisterà migliaia di pattumelle e carrellati, ognuna con un sistema di tag. La spesa per la fase di start up è stimata in 3 milioni di euro. «La metà arriverà dalla Regione, il resto riusciremo a ottenerlo grazie ai maggiori rimborsi per la differenziata e ai minori costi sul conferimento in discarica – assicura il sindaco Antonio Decaro – così da cercare di evitare gli aumenti Tari per i cittadini».
Fonte: La Repubblica, ed. Bari