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Secondo i dati a consuntivo pubblicati nell’ultima relazione generale consuntiva per la gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio, nel 2023 l’Italia ha avviato a riciclo il 75,3% dei rifiuti di imballaggio in Italia su quasi 14 milioni di tonnellate di imballaggi immessi al consumo. Una percentuale in crescita rispetto all’anno precedente e un risultato che supera abbondantemente l’obiettivo di riciclo totale chiesto dall’Europa ai suoi Stati membri entro il 2030.
L’immesso al consumo nazionale è diminuito del 4,7% rispetto all’anno precedente: circa 13,9 milioni e mezzo di tonnellate.
I 10 milioni e 470mila di imballaggi avviati a riciclo sono un risultato raggiunto per il 42,5% grazie al lavoro dei Consorzi di filiera del sistema CONAI, e per la restante parte grazie ai riciclatori indipendenti e all’operato dei sistemi autonomi.
Sommando ai numeri del riciclo quelli del recupero energetico, che usa i rifiuti di imballaggio come combustibile alternativo per produrre energia, il totale di imballaggi recuperati sale a 11 milioni e 800mila tonnellate, pari all’84,9% dell’immesso al consumo (+4,9% rispetto al 2022).
I dati nazionali non potrebbero essere così positivi se non fosse per il lavoro portato avanti da CONAI con i Comuni italiani tramite l’accordo nazionale con ANCI, che permette di intercettare i flussi dalla raccolta urbana, oltre che con una rete oltre 600 piattaforme di rigenerazione, riparazione e riciclo che si occupa di imballaggi commerciali e industriali, in accordo con i Consorzi di filiera.
Nel 2023 sono stati 7.242 i Comuni che hanno stipulato almeno una convenzione con il sistema consortile, con una fetta di popolazione servita pari al 96% degli Italiani.
Per coprire i maggiori costi che i Comuni sostengono nel ritirare i rifiuti in modo differenziato nel 2023 il sistema CONAI ha riconosciuto alle amministrazioni locali del Paese quasi 696 milioni di euro.
Scarica l’abstract del documento: Relazione generale consuntiva 2023 - Abstract